Cinema

CHAVEZ – L’ULTIMO COMANDANTE di Oliver Stone

 

 

 

 

A SUD DEL CONFINE
 
Nell’ultimo decennio Oliver Stone (per il suo lavoro di regista, sceneggiatore e produttore ha ricevuto ben 11 candidature all’Oscar, vincendo tre volte) si è dedicato alla realizzazione di una serie di documentari a carattere geopolitico ed ha volto il suo sguardo al Sud America mettendo in evidenza la distanza ideologica e conflittuale tuttora in atto tra Nord e Sud delle Americhe.

 

 

Così dopo Fidel Castro, cui Stone ha dedicato un paio di docu-film (“Comandante” nel 2003 e “Looking For Fidel” nel 2004; e senza dimenticare “Persona non grata“ dedicato a Yasser Arafat, sempre nel 2003, e il film di fiction “W.” che nel 2008 tracciava il profilo di George W. Bush), ecco il regista alle prese con un documentario che esplora la realtà del Sud-America partendo da Hugo Chávez, personalità tanto amata dal suo popolo quanto osteggiata dagli Usa. “South of the Border”, a sud del confine (quello americano), è il docu-film scritto dal saggista Tariq Ali con Mark Weisbrot. Un documentario forte ed immediato, com’è nelle abitudini di Stone, in cui il regista di “Platoon”, “Natural Born Killers” e “World Trade Center”, attraverso le interviste a molti leader politici, racconta i grandi mutamenti politici in atto al di sotto del confine che divide il Centro/Nord-America dal Sud, in molti Paesi dell’America Latina quali il Venezuela di Chávez, l’Argentina della signora Cristina Kirchner, il Brasile di Lula da Silva, l’Ecuador di Rafael Correa, la Bolivia di Evo Morales, il Paraguay di Fernando Lugo, la Cuba del fratello di Fidel Castro, Raúl. Oliver Stone ha portato la sua troupe a viaggiare dai Caraibi alle Ande, per rendere una importante testimonianza delle trasformazioni del Continente latinoamericano. Il ‘destrorso’ Oliver Stone si schiera apertamente al fianco di questi leader politici in un ideale, anarchica, contrapposizione con il suo paese, gli Stati Uniti, e inizia proprio da Hugo Chávez, il presidente venezuelano di recente (il 5 marzo 2013) scomparso per un tumore, del quale prova a tracciare la vicenda politica nel corso di più interviste tenute in un breve arco di tempo. Il documentario costituisce un preciso atto d’accusa alle ingerenze statunitensi nei vari paesi del continente americano, Stone mette in evidenza il fatto che, durante la criticabilissima amministrazione Bush, durata otto anni, molti paesi dell’America latina sono passati da governi di destra a governi di sinistra. Questo ad indicare il desiderio e la necessità di sottrarsi a qualsiasi politica di allineamento all’egemonia economico-militare della Casa Bianca e di approdare ad un’autonoma via di sviluppo condiviso e di unità di intenti con gli altri paesi del Sud-America. E al contempo mantenere il controllo delle proprie risorse naturali con il proposito finale di creare un’unione commerciale e politica di tutti i paesi chiamati in causa. Obbiettivo primario di ognuno dei leader intervistati è quello di giungere al riscatto socio-economico della fascia più debole delle popolazioni. Domenica 14 aprile 2013 il Venezuela è tornato alle urne per eleggere il successore di Hugo Chávez, presidente in carica e leader carismatico tra i più discussi e controversi dal 1999 fino alla sua morte. Con la vittoria di domenica, decisamente sul filo di lana (il 50,66 contro il 49,07 ), il nuovo presidente del Venezuela post-chavista è Nicolas Maduro, delfino designato del caudillo scomparso. In riferimento alla politica neocolonialista di George W. Bush viene mostrato il discorso nel 2006 tenuto da Chavez alle Nazioni unite quando definì ‘diavolo’ l’allora Presidente americano che aveva parlato da quel palco il giorno prima, aggiungendo, con una buona dose di ironia, di sentire ancora l’odore di zolfo. Così mentre la stampa americana etichettava Chavez come un destabilizzatore dell’area sudamericana, un dittatore pericoloso e una minaccia per la pace, avviando una larga campagna denigratoria nei suoi confronti, lo stesso Oliver si ritrovava a dichiarare: “Quest’uomo è un fenomeno più grande degli attacchi che gli dedicano i media americani”.  Sono gustosi i malintesi che insorgono quando una giornalista confonde la parola ‘cacao’  con ‘cocaina’, vediamo il regista giocare a calcio con Evo Morales o riprendere Chávez mentre guida la sua auto, talvolta sembra che Stone, nel provare a delineare un profilo alternativo del presidente venezuelano, scivoli sulla buccia di banana del propagandismo, ma in realtà il film offre una suggestiva e differente chiave di lettura di un fenomeno socio-politico-economico-culturale in forte espansione, condotta con assoluta coerenza. il Venezuela – lo ricordiamo – è il terzo esportatore mondiale di petrolio e nel documentario si fa spesso riferimento alla figura di Simon Bolivar, il ‘Libertador’, che nella prima parte dell’Ottocento diede un fattivo contributo all’indipendenza di numerosi paesi. Il film-documentario è prodotto dalla Good Apple Productions, Ixtlan, Muse Productions, New Element Productions e la Pentagrama Films, è stato presentato da Oliver Stone e lo stesso Hugo Chávez alla 66 Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2009, e viene distribuito da Flavia Parnasi e Andrea De Liberato per la Movimento Film in 150 sale italiane, martedì 16 aprile 2013, per un solo giorno.

 

(Luigi Lozzi)                                                 © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Chàvez – L’ultimo comandante

(South of the Border, Usa, 2009)Regia: Oliver Stone
Genere: Documentario
Cast: Hugo Chávez, Tariq Ali, Raúl Castro, Rafael Correa, Cristina Kirchner, Néstor Kirchner, Fernando Lugo, Lula, Evo Morales.
Sceneggiatura: Tariq Ali, Oliver Stone
Fotografia: Lucas Fuica, Carlos Marcovich, Albert Maysles
Montaggio: Alexis Chavez, Elisa Bonora
Colonna sonora: Adam Peters
Produzione: Good Apple Productions, Ixtlan, Muse Productions, New Element Productions, Pentagrama Films
Distribuzione: Movimento Film
Durata: 78 min.
Distribuzione: Movimento Film
Data di uscita: 16 Aprile 2013
Sito web: http://southoftheborderdoc.com/