Vinile

BRIDGE OVER TROUBLED WATER di Simon & Garfunkel in Vinile

 

ARTISTA: SIMON & GARFUNKEL

TITOLO: Bridge Over Troubled Water
ETICHETTA: Columbia/Sony Music
ANNO: 1970

In un’ideale classifica dei 100 album che hanno composto il portfolio del ‘mainstream’ musicale americano del XX° secolo, “Bridge Over Troubled Water”, di Simon & Garfunkel, occupa certamente una posizione di rilievo ben oltre la sua natura riduttiva Folk Rock. In un periodo in cui è forte oggi il rilancio degli LP la sua nuova pubblicazione in vinile, da parte di Sony Music, ne ribadisce il peso specifico in maniera tale da renderlo un ‘must’ imperdibile.

 

Il disco, uno dei più famosi album della storia del Rock, ha venduto circa 25 milioni di copie (presente 85 settimane nelle classifiche americane, di cui 10 al 1° posto, ha avuto quattro singoli nella Top Ten), ed è stato inserito da Rolling Stone alla posizione numero 51 nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi. Le canzoni di Simon & Garfunkel, eleganti nella loro delicata struttura armonica e dai testi profondi incentrati sulla solitudine e sulla speranza, hanno caratterizzato gli anni giovanili di un’intera generazione, hanno incarnato i sogni e la crescita sentimentale ed intellettuale dei giovani, e poi sono rimaste saldamente ancorate nell’immaginario collettivo per sempre. Il duo, nella sostanza assai simile a quello degli Everly Brothers, nella seconda metà degli anni Sessanta (e fino all’alba dei Settanta), ha vissuto una straordinaria stagione di successi ed il loro fascino, la loro presa sul pubblico, è stato grande quanto quello dei Beatles o di Bob Dylan. Attraverso il loro sguardo spesso malinconico, ma sempre poetico, hanno osservato un’America giovane scontenta e desiderosa di cambiamento; politicamente si sono defilati, non hanno messo in musica la protesta, come hanno fatto all’epoca tanti loro colleghi, ma furono capaci più di tutti di cogliere lo spirito della gioventù americana in quegli anni, sovente quella più sensibile, emotiva e introversa. Nati artisticamente nel pieno dell’esplosione del rock’n’roll, cresciuti ascoltando Elvis Presley e Everly Brothers, maturati con l’avvento di Bob Dylan, del Folk e della scuola dei cantautori, Paul Simon e Art Garfunkel sono stati in grado di creare uno stile originale, inizialmente acustico, raffinato ed autorevole, che ha fatto presa sul pubblico coniugando due tradizioni, quella dei folk singer e quella delle armonie vocali. Proprio grazie all’album “Bridge Over Troubled Water” conquistarono una vastissima (e variegata) area di consenso tra critica e ascoltatori che ha avuto pochi eguali nella storia del Rock, seppure in virtù di un repertorio abbastanza limitato, edificato sostanzialmente su tre (dei cinque) album: “Parsley, Sage, Rosemary and Thyme” (1966), “Bookends” (1968) e “Bridge Over Troubled Water” (1970) appunto. Le canzoni scritte da Paul Simon, intrise di sentimenti autentici, sembravano appartenere a chiunque le ascoltasse senza mai essere banali né retoriche, costruite su uno stile narrativo semplice ma ricco di metafore, riuscendo a farsi interprete dell’alienazione giovanile, dalla solitudine alla malinconia, dall’amicizia alle problematiche sentimentali. A Garfunkel invece spettava il compito di interpretare con un controcanto ‘celestiale’ le liriche dell’amico. Nel 1969 Simon & Garfunkel era già un duo di successo nel panorama musicale; i loro album “Parsley, Sage, Rosemary and Thyme”, la colonna sonora del film “Il Laureato” (“The Graduate” il titolo originale) di Mike Nichols, e “Bookends” avevano scalato le classifiche giungendo rispettivamente le posizioni #3, #2 e #1 nella classifica americana di Billboard. Canzoni come “Sounds Of Silence”, inno all’alienazione presente anche nel film sopra citato, “Mrs. Robinson”, “Scarborough Fair”, “Homeward Bound”, “April Come She Will”, “America”, “I Am A Rock” hanno costituito per anni la base del loro primario e fondamentale repertorio prima dell’enorme successo raggiunto con “Bridge Over Troubled Water” e con le canzoni in esso contenute che proiettarono il duo nell’Olimpo delle superstar della musica giovanile, e aiutato il folk a diventare più pop. Poiché questo album ha segnato la fine di un’era, ha condotto il folk-pop verso nuovi orizzonti, facendolo maturare definitivamente. Il duo chiudeva una decade piuttosto faticosa e ne apriva un’altra piena di speranza e di ‘good vibration’. La vera mente del duo, Paul Simon, a scrivere musica e testi dei brani, oltre che cantante e arrangiatore, Art Garfunkel ad impreziosirli con la sua affascinante voce flautata: una magica combinazione. Paul scrisse la maggior parte delle canzoni di “Bridge Over Troubled Water” tra la fine del ’69 e i primi del ’70: l’album sarebbe diventato un grandissimo successo; il disco venne pubblicato il 26 gennaio 1970 su etichetta Columbia/CBS, con il numero di catalogo 63699, e a questa seguirono numerose successive ristampe. Un album che fu ascoltato dappertutto, nei supermercati così come nei cabaret, nelle campagne presidenziali così come ai funerali, perché “Bridge Over Troubled Water”, dal giorno della sua uscita venne da subito considerato un classico e la title-track destinata all’immortalità. Fu il maggior successo discografico del 1970, 1971 e 1972 e divenne l’album più venduto dell’epoca, in vetta alla classifica di Billboard per 10 settimane e in classifica per 85 settimane complessivamente. È stato il maggior successo della CBS Records fino all’uscita di “Thriller” di Michael Jackson nel 1982. In una intervista al Rolling Stone di qualche tempo dopo Simon, quasi schernendosi, dichiarava: «Di certo non comprendo perché l’album sia stato considerato molto più grande degli altri. Mi domando se non avesse una grande attrazione; questa è l’unica ragione a cui posso pensare. Moltissima gente che mai avrebbe acquistato o ascoltato Simon & Garfunkel, lo comprò». Ma in realtà le canzoni di Simon, con la loro complessa (ma lucente) struttura lirica e narrativa, erano calate nel loro tempo e sottolineavano con acume i cambiamenti della società; non è peregrino affermare che Paul Simon è annoverato tra i più grandi tra i poeti Rock ed uno dei più abili scrittori di testi Rock. Una qualità, quest’ultima, a lungo sottovalutata, Simon è stato – nel momento della sua massima creatività, uno stato di grazia che comunque è durata ancora per molti anni a seguire nel corso della sua carriera solista – compositore tanto prossimo a Bob Dylan quanto vicino a Cole Porter. La scrittura di Simon è imbevuta della tradizione popolare americana, le sue canzoni hanno un respiro universale perché hanno creato un moto di identificazione in coloro che le hanno amate, hanno toccato i cuori e le menti di una generazione, e sono diventate classici assoluti del grande canzoniere americano di ogni tempo. Non furono poche però le difficoltà per realizzare il disco, in primis pure una ‘distanza’ tra i due amici che andava aumentando, con Art interessato al cinema – è di quel tempo la sua partecipazione al film “Comma 22” di Mike Nichols – e Paul molto concentrato sulla scrittura, sulla stesura delle canzoni, sugli aspetti musicali. E a minare la loro unione intervennero anche i ritardi di Garfunkel a rendersi disponibile per le registrazioni visti gli impegni cinematografici. Dopo “Comma 22” Art avrebbe preso parte da protagonista anche a “Conoscenza carnale”, sempre di Mike Nichols, accanto a Jack Nicholson, Candice Berger e Ann Margret. Nella fase di preparazione all’uscita del disco, Clive Davis della CBS ebbe una intuizione straordinaria quando suggerì di fare proprio della title-track il pezzo da pubblicare su 45 giri: «È l’età del rock – egli disse – e questa è una ballata, ma se ha successo, se fa centro, potrebbe diventare un classico». Davis aveva perfettamente ragione perché “Bridge”, con quel suo incedere gospel, emana un senso di tranquillità, un sentimento di serenità e di pacificazione, che è stato reso perfettamente dalla voce pacata e flautata di Garfunkel. Quando Simon fece ascoltare la canzone a Garfunkel gli disse che sarebbe stata perfetta per la sua voce e che avrebbe addirittura dovuto cantarla da solo, ma Art in un primo momento non ne fu conquistato, ritenendo che non fosse proprio nelle sue corde e che anzi proprio l’amico poteva essere l’interprete ideale con il suo falsetto. Inutile dire che poi Garfunkel ha cantato eccome la canzone, con enorme successo, prendendosi perfino i calorosi applausi del pubblico che poté ascoltarla dal vivo e facendo ‘soffrire’ Simon che di quel brano era autore unico di musica, testo e arrangiamento. Simon spiegava: «La gente ci vedeva insieme, lui alto, biondo, magro, bellino e cogli occhi azzurri, io invece scuro, tracagnotto e paffutello, e quasi ci rimaneva male a scoprire che ero io il compositore, il paroliere, il chitarrista ed il cantante principale, e lui solo la seconda voce!». Il cantautore aveva pensato ad un sound gospel per il pianoforte e si affidò a Larry Knechtel, e con un accorgimento in studio di registrazione riuscì ad ottenere un effetto austero ‘da cattedrale’. Questa elegia all’amicizia ed alla solidarietà nei momenti difficili, inizialmente condotta dal solo pianoforte, progressivamente si immerge in un arrangiamento orchestrale enfatico e solenne, quasi chiesastico ma di grande presa. Il singolo “Bridge Over Troubled Water” arrivò in vetta alle classifiche statunitensi il 28 febbraio 1970 rimanendovi per sei settimane prima di essere scalzato da “Let It Be” dei Beatles. La canzone è stata inserita al 47º posto della classifica dei 500 migliori brani musicali di tutti i tempi da parte della rivista Rolling Stone, si è aggiudicata il Grammy Award 1971 per la Migliore Canzone dell’anno. Nell’album c’è un’altra canzone acclamata e famosissima, “The Boxer”, più tradizionale nell’impianto musicale ma altrettanto memorabile, una gemma di perfezione musicale, ed anche questa presente nella classifica redatta da Rolling Stone al N° 105. Un affresco della vita di un giovane aspirante boxer in una New York priva di calore umano: «All lies and jests, still a man hears what he wants to hear and disregards the rest». “The Boxer” ha dato ulteriore lustro all’album benché fosse uscita su 45 giri quasi un anno prima, il 21 gennaio del 1969, la sua grazia acustica ha fatto scuola: un inizio sommesso che via via prende un respiro maggiore per deflagrare in un magnifica soluzione di archi e di echi; a renderla indimenticabile quel ritornello ostinato e reiterato del coro, ‘Lie La Lie’, autentico punto di forza del brano accessibile a chiunque volesse cantarlo. Ma il testo di “The Boxer” è una delle vette più alte raggiunte da Simon, con ‘elementi del giovane Hemingway e Kerouac cuciti insieme’ (qualcuno ha scritto), un capolavoro assoluto, una canzone che dà i brividi lungo la schiena, raccontando la storia del pugile povero che lascia la sua casa e va in città in cerca di fortuna, la storia universale di tutti gli eroi senza volto che hanno provato a bussare alla porta del successo senza ottenere una risposta. Pare che per la canzone che ha dato titolo al disco – splendida ballata per piano cantata dal solo Garfunkel e che cresce di intensità fino all’esplosione orchestrale e al coraggioso acuto finale – Simon avesse preso spunto da un vecchio pezzo gospel cantata da Roberta Flack, “Don’t Be Trouble the Water”, assonante pure nel titolo, invece lo stesso Paul si premurò di riconoscere al Reverendo Claude Juter, ex componente del gruppo gospel Swan Silvertones, il merito d’averlo ispirato raccontando come in realtà erano andate le cose: «Se non fosse stato per lui non avrei mai scritto “Bridge Over Troubled Water” […] Juter aveva registrato una canzone chiamata “Oh Mary Don’t You Weep”. Il ragazzo ha probabilmente la migliore voce in falsetto nel mondo, e da qualche parte nel mezzo del brano inizia a cantare “I’ll be your bridge over deep water if you trust in my name” […] Stavo lavorando su quell’armonizzazione in quel periodo. Non c’era il testo e l’avevo chiamata “Hymn”, e proprio questo è il modo in cui è nata». Successivamente Paul avrebbe ripagato il debito d’ispirazione al Rev. Juter quando lo invitò a cantare nel pezzo “Take Me to the Mardi Grass” nel suo terzo album, “There Goes Rhymin’ Simon” del 1973 (considerando “The Paul Simon Songbook”, 1965, il primo). “When you’re weary, feeling small, when tears are in your eyes, I’ll dry them all (all), I’m on your side, oh, when times get rough and friends just can’t be found, like a bridge over troubled water I will lay me down” sono i versi iniziali di “Bridge Over Troubled Water” e si sono trasformati nel ‘sentimento’ di una generazione: senso di amore e di conforto umano. Non importa che la canzone sia stata scritta per una donna o per un amico, perché rimane una delle perle più fulgide della musica moderna. C’è da dire che in molti associarono “Bridge Over Troubled Water”, per le atmosfere che vi si respiravano, a “Let It Be”, la canzone dei Beatles prodotta più o meno nello stesso periodo (il pezzo di Simon & Garfunkel usciva come singolo nel gennaio 1970, rimanendo il testa alle classifiche diverse settimane fino a quando a scalzarla fu proprio quella dei Beatles pubblicata il 6 marzo di quell’anno). In merito alla similitudine Paul Simon ebbe a dichiarare al magazine Rolling Stone: «In un certo senso sono canzoni molto simili, sia nella loro ispirazione musicale che dal punto di vista dei testi. Sono in qualche modo entrambe canzoni di speranza; è accaduto simultaneamente una di quelle cose fatali ed imperscrutabili». Causò qualche controversia il verso finale della canzone che recitava ‘Sail on silver girl’ che venne equivocato ed interpretato come un riferimento ad un ago ipodermico e di conseguenza un inno alle droghe; invece – come Simon si prese più tardi cura di chiarire – il pezzo era dedicato alla moglie di allora Peggy che aveva prematuramente i capelli grigi. Bisogna ricordare che “Bridge Over Troubled Water” (11 pezzi per una durata di 36 minuti e 46 secondi in uno stato di grazia assoluta) ha venduto oltre 20 milioni di album in tutto il mondo ed ha collezionato più riconoscimenti di ogni altro album nella storia del rock. Fu il primo singolo e album che conquistarono simultaneamente il vertice delle classifiche inglesi e americane. È rimasto nelle classifiche inglesi più a lungo di qualsiasi altro album rock. E riuscì nell’impresa – non certo preventivata – di piacere a gente diversa dal pubblico abituale del duo. Fu il titolo, in parte, ad affascinare la gente, ad attirare milioni di persone. Il grande successo riscosso dall’album fu però anche l’inizio della fine dell’ormai lucroso sodalizio tra Paul Simon e Art Garfunkel, un rapporto che già da qualche tempo si era incrinato irreparabilmente in capo a tredici anni di collaborazione ed amicizia intense. Sia Paul che Art erano vicini ai trent’anni e, dopo aver trascorso tanto tempo – quasi la metà della loro esistenza – come colleghi, sentivano entrambi il bisogno di muoversi su binari diversi. Un ostacolo insormontabile però erano oramai diventati le differenze e i gusti musicali tra i due, fattore determinante nella loro separazione. Garfunkel voleva che il duo rimanesse in contesti più ‘soft’ con ballate ridondanti adatte alla sua voce, Simon era invece nel pieno d’un impeto creativo e alla vorticosa ricerca di allargare i propri orizzonti. Non ci fu mai un vero e proprio annuncio della separazione che di fatto era in atto ancor prima che il fortunato album venisse pubblicato. Tacitamente i due diedero in pasto ai Media la notizia che Art sarebbe andato a girare il film di Nichols (“Conoscenza carnale”, come detto) mentre lui si dedicava ad un album solista: separazione si, ma non scioglimento del sodalizio. Nel periodo artistico trascorso insieme Simon aveva sempre rivestito il ruolo più importante e creativo, con la sua sola voce – benché incantevole – Art aveva un ruolo minore, più decisivo quando arrangiava le canzoni scritte dall’amico. Col senno di poi è addirittura facile trovare nell’album segnali della separazione in atto tra i due; per esempio in “The Only Living Boy in New York”, altro pezzo di commovente grazia, Simon si sente solo e abbandonato mentre dà l’addio all’amico. Nel testo Garfunkel torna ad essere il ‘Tom’ degli inizi rock’n’roll del duo ai tempi del college, i Tom & Jerry, e Simon gli augura ‘buona fortuna’ per il film “Comma 22” (“Catch 22” nell’originale): «Tom, get your plane right on time / I know your part’ll go fine / Fly down to Mexico […] Tom, cerca di arrivare in tempo all’aereo / So che la tua partenza andrà bene / Vola giù in Messico». Alla fine di “So Long, Frank Lloyd Wright” mentre Art canta ‘So long, so long’ si ascolta Paul che in ‘back vocal’ dice «So long already Artie […] Arrivederci anche a te, Artie». “El Condor Pasa” è uno dei molteplici esempi in cui Paul Simon in carriera ha mostrato d’avere la propensione, ed un orecchio ‘educato’, ad assimilare le diverse influenze musicali ‘world’ ed è il pezzo tradizionale peruviano preso da un album dei Los Incas, con i quali Simon aveva suonato nel 1965 a Parigi, con i testi adattati dal cantautore newyorkese; in occasione dell’incisione della canzone Simon convocò il gruppo perché lo accompagnasse. In un’intervista Paul affermava: «Mi piace suonare con tanti musicisti che sono fuori dalla sfera del rock & roll, trovo anche che sia un’esperienza socialmente piacevole, è gente molto simpatica». È solo un primo step dell’attrazione avuta da Simon per forme musicali ‘diverse’, e tutto sarà più evidente anni dopo, quando egli andrà in Sudafrica a registrare “Graceland”, aprendo così definitivamente allo sdoganamento della World Music nel panorama della musica occidentale. “Cecilia” è un altro dei gioielli dell’album, ‘un piccolo pezzo pieno di magia’, come lo definì Paul, presumibilmente dedicato ad una donna che gli aveva spezzato il cuore e, ad onta della tematica malinconica, costruito su un elementare – ma travolgente ed allegro – ritmo percussivo afro-ispanico, intrecciato ad un semplice fraseggio della chitarra. Il resto dell’album si compone in gran parte di canzoncine dall’evidente influenza beatlesiana. “Keep the Customer Satisfied” è un pezzo rock inconsueto per gli standard di Simon & Garfunkel e che deve qualcosa ad un maestro come Brian Wilson dei Beach Boys.So Long, Frank Lloyd Wright”, dal vestito jazz/bossa, nacque come una sfida portata da Art a Paul; il primo, appassionato di architettura scherzosamente disse all’amico che forse non sarebbe stato in grado di scrivere un pezzo sull’influente architetto del titolo, morto nel 1959. “Baby Driver” è un pezzo parzialmente autobiografico ed era stato utilizzato come B-side del singolo “The Boxer”, pubblicato nel marzo 1969. “Why Don’t You Write Me” in realtà non convinceva molto Simon, che riteneva necessario andare proprio in Giamaica per ottenere un ritmo ska più autentico. “Bye Bye Love” è l’omaggio agli amati Everly Brothers, primi idoli del percorso artistico di Simon & Garfunkel. La canzone venne registrata dal vivo e così riportata sull’album, primo ed unico pezzo ‘Live’ ufficiale della loro discografia. “Song For the Asking” venne composta per ultima, all’inizio del 1970, poco prima della pubblicazione di “Bridge” e con i suoi toni leggiadri («Ask me and I will play / So sweetly I’ll make you smile […] Chiedimelo e suonerò / Così dolcemente che ti farò sorridere») ha il sapore vero e proprio di un saluto, di un addio. In origine le canzoni dell’album dovevano essere dodici con l’inclusione di “Cuba si, Nixon no”, un pezzo che senza mezzi termini attaccava il presidente degli Stati Uniti che decideva di negare agli americani il permesso di visitare all’isola di Fidel Castro, e poiché Garfunkel si mostrò contrario ai contenuti del pezzo (tanto da non volerlo interpretare) questo saltò dalla scaletta finale. Sono pochi i dischi dell’epoca che si sono avvicinati, o hanno eguagliato il successo di “Bridge Over Troubled Water”, e questi sono stati “Tapestry” di Carole King, la colonna sonora de “La Febbre del Sabato Sera” (“Saturday Night Fever”) e “Rumors” dei Fleetwood Mac. Discorso a parte meritano le cover di “Bridge Over Troubled Water”. Elvis Presley incise una sua versione a Nashville il 5 giugno 1970, il brano venne incluso nell’album “That’s the Way It Is” e il cantante cominciò ad eseguire con regolarità la canzone nei suoi concerti a Las Vegas di quell’epoca, ed anche successivamente, perfino nell’ultimo suo concerto tenutosi a Indianapolis il 26 giugno 1977, meno di due mesi prima di morire, il 15 agosto di quell’anno. Il critico Robert Matthew Watson scrisse nel suo libro “Heartbreak Hotel”: «Si tratta di una versione favolosa, bruciante di potenza, intensità e sincerità, e raggiunge profondità recondite neanche immaginate dagli autori del pezzo». Insomma, Elvis che era stato l’idolo di Paul e Art esordienti adesso incideva un brano di uno dei suoi seguaci. Aretha Franklin invece interpretò una versione gospel del pezzo che venne pubblicata su singolo nel marzo 1971 raggiungendo la vetta della classifica R&B e il 6° posto nella classifica Pop di Bilboard negli Stati Uniti, e l’anno successivo la cover di Aretha si vide assegnare il Grammy Award per la Miglior Performance Vocale Femminile R&B. Tra quella di Elvis e quella di Aretha Paul dichiarò però di preferire la versione della Franklin. Ovviamente essendo diventato un classico, “Bridge Over Troubled Water”, è stata interpretata nel tempo da tantissimi artisti e, oltre alle versioni di Presley e della Franklin, ci piace ricordare quella di Johnny Cash incisa per l’ultimo album in studio “American IV: The Man Comes Around” del 2002. Nel giugno di quel fatidico anno poi, il 1970, il talento di Paul Simon veniva omaggiato pure da Bob Dylan che inseriva la sua “The Boxer” nell’LP “Self Portraits” e la stessa cosa fece successivamente, nel 1980, Emmylou Harris nel suo album “Roses in the Snow”; e non vanno dimenticate certamente le innumerevoli altre cover cui è stato oggetto il pezzo di Simon. Paul Simon e Art Garfunkel, dopo lo scioglimento, si ritroveranno diversi anni dopo in occasione della storica reunion del “Concert in Central Park”. L’8 marzo 2011, la Columbia Records ha pubblicato un’edizione speciale per il 40º anniversario dell’album, includendovi 2 DVD contenenti lo speciale TV “Songs of America” del 1969, il documentario “The Harmony Game” che racconta il ‘Making Of’ dell’album, note aggiuntive e un interessante booklet. Ci sono state negli anni altre ristampe del disco di Simon & Garfunkel con bonus-track, come l’edizione pubblicata nel 2001, con cover e nastri demo di “Feuilles-O” e “Bridge Over Troubled Water”. Ora il ritorno sul mercato del disco in vinile ci riporta all’epoca d’oro degli album discografici e l’acquisto di “Bridge Over Troubled Water” significa entrare in possesso di un pezzo di storia della musica Rock & Folk ed di una testimonianza di quei fervidi anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, perché è uno di quei dischi che hanno segnato il passaggio di un’epoca, la fine di un’era e l’avvento di una nuova. Il vinile, poi, esalta il calore e il ‘sentimento’ che l’album emana. Un ‘Must’ assoluto!

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 


(immagini per cortese concessione di Legacy/Sony Music)

 

 

 

 

 

 

Bridge Over Troubled Water – Simon & Garfunkel (1970) [36:46] 

(Columbia/Sony Music KCS 9914) 

Tracklist (LP): 
Side One
01. Bridge over Troubled Water – 04:52 (Paul Simon)
02. El Condor Pasa (If I Could) – 03:06 (Daniel A. Robles, Jorge Milchberg, Paul Simon)
03. Cecilia – 02:55 (Paul Simon)
04. Keep the Customer Satisfied – 02:33 (Paul Simon)
05. So Long, Frank Lloyd Wright – 03:41 (Paul Simon)
Side Two
01. The Boxer – 05:08 (Paul Simon)
02. Baby Driver – 03:15 (Paul Simon)
03. The Only Living Boy in New York – 03:57 (Paul Simon)
04. Why Don’t You Write Me – 02:45 (Paul Simon)
05. Bye Bye Love – Live – 02:55 (Felice Bryant, Boudleaux Bryant) – Registrata dal vivo a Ames, Iowa
06. Song for the Asking – 01:39 (Paul Simon)

 

Musicisti
Paul Simon – chitarra, voce
Art Garfunkel – voce
Joe Osborn – basso
Larry Knechtel – pianoforte
Fred Carter, Jr. – chitarra
Hal Blaine – batteria
Jimmie Haskell – archi
Ernie Freeman – archi
John Faddis – ottoni
Randy Brecker – ottoni
Lew Soloff – ottoni
Alan Rubin – ottoni
Los Incas – strumenti peruviani

 

 

Testo di “Bridge Over Troubled Water” di Simon & Garfunkel
When you’re weary, feeling small 
When tears are in your eyes, I’ll dry them all (all)
I’m on your side, oh, when times get rough
And friends just can’t be found
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
When you’re down and out
When you’re on the street
When evening falls so hard
I will comfort you (ooo)
I’ll take your part, oh, when darkness comes
And pain is all around
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
Sail on silver girl
Sail on by
Your time has come to shine
All your dreams are on their way
See how they shine
Oh, if you need a friend
I’m sailing right behind
Like a bridge over troubled water
I will ease your mind
Like a bridge over troubled water
I will ease your mind

 

Compositore: Paul Simon
Testo di Bridge over Troubled Water © Universal Music Publishing Group

 

 

Traduzione:
Un ponte sopra acque agitate
Quando sei stanca
e ti senti piccola
Quando le lacrime sono nei tuoi occhi
Le asciugherò tutte
Io sono al tuo fianco
Quando i tempi diventano duri
E non riesci a trovare i tuoi amici
Come un ponte sopra acque agitate
Io mi stenderò
Come un ponte sopra acque agitate
Io mi stenderò
Quando sei triste e assente
Quando ti trovi per strada
Quando la sera arriva così duramente
Io ti consolerò
Io prenderò le tue parti
Quando viene l’oscurità
E il dolore è tutto attorno
Come un ponte sopra acque agitate
Io mi stenderò Come un ponte sopra acque agitate
Io mi stenderò
Naviga ragazza d’argento
Naviga
Il tuo tempo sta iniziando a brillare
Tutti i tuoi sogni sono in viaggio
Guarda come brillano
Se hai bisogno di un amico
Io sto navigando dietro di te
Come un ponte sopra acque agitate
Cullerò la tua mente
Come un ponte sopra acque agitate
Cullerò la tua mente

 

 

Testo di “The Boxer” di Simon & Garfunkel
I am just a poor boy 
Though my story’s seldom told
I have squandered my resistance
For a pocket full of mumbles, such are promises
All lies and jests
Still a man hears what he wants to hear
And disregards the rest
When I left my home and my family
I was no more than a boy
In the company of strangers
In the quiet of the railway station
Running scared,
Laying low, seeking out the poorer quarters
Where the ragged people go
Looking for the places
Only they would know
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Asking only workman’s wages
I come looking for a job
But I get no offers
Just a come-on from the whores
On Seventh Avenue
I do declare
There were times when I was so lonesome
I took some comfort there, le le le le le le le
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Then I’m laying out my winter clothes
And wishing I was gone
Going home
Where the New York City winters
Aren’t bleeding me
Leading me
Going home
In the clearing stands a boxer
And a fighter by his trade
And he carries the reminders
Of ev’ry glove that laid him down
Or cut him till he cried out
In his anger and his shame
“I am leaving, I am leaving”
But the fighter still remains, mmm mmm
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie

 

Compositori: Paul Simon
Testo di The Boxer © Universal Music Publishing Group

 

Traduzione:
Il Pugile
Sono solo un povero ragazzo 
sebbene abbia raccontato raramente la mia storia
ho buttato al vento la mia resistenza
per una tasca piena di chiacchiere
come le promesse
solo bugie e prese in giro
Eppure un uomo sente solo ciò che vuole sentire
e ignora il resto
Quando ho lasciato la mia casa e la mia famiglia
Non ero altro che un ragazzo
In compagnia di sconosciuti
Timoroso nella quiete della stazione ferroviaria
Correvo spaventato
Tenendomi basso, cercando i quartieri più poveri
dove vanno gli straccioni
cercando i luoghi
che solo loro possono conoscere
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Chiedendo solo un salario da operaio
sono arrivato cercando un lavoro
ma non ho ricevuto offerte
soltanto a “vieni con me” dalle prostitute
della Settima Avenue
Lo ammetto
ci sono momenti che ero talmente solo
che ho cercato conforto là, le le le le le le le
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Ora sto togliendomi i miei vestiti invernali
e vorrei essere andato via
andato a casa
dove gli inverni di New York
non mi fanno sanguinare
Sanguinando, andando a casa
Nel piazzale c’è un pugile
e un combattente di mestiere
e lui porta un ricordo
di ogni guantone che l’ha buttato al tappeto
o ferito fino a farlo gridare
con la sua rabbia e la sua vergogna
“Abbandono, abbandono”
ma il combattente rimane ancora, mmm mmm
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Lie la lie, lie la la la lie lie
Lie la lie, lie la la la la lie la la lie
Lie la lie, lie la la la lie lie

La discografia di Simon and Garfunkel consiste in 5 album in studio, 4 Album live, 15 raccolte, 1 EP, 26 singoli e 1 colonna sonora.

 

Discografia (essenziale) di Simon & Garfunkel:
Album in studio

Wednesday Morning, 3 A.M. (Columbia/Sony Music, 1964)

Sounds of Silence (Columbia/Sony Music, 1967)

Parsley, Sage, Rosemary and Thyme (Columbia/Sony Music, 1966)

Bookends (Columbia/Sony Music, 1968)

Bridge over Troubled Water (Columbia/Sony Music, 1970)

Live

The Concert in Central Park (Columbia/Legacy/Sony Music, 1982)

Live from New York City, 1967 (Columbia/Legacy/Sony Music, 2002)

Old Friends: Live on Stage (Columbia/Legacy/Sony Music, 2004)

Live 1969, 2008

Raccolte 

Greatest Hits (Columbia/Sony Music, 1972)

Old Friends (Columbia, 1997)

The Columbia Studio Recordings 1964-1970 (Columbia/Legacy/Sony Music, 2001)

Colonne sonore

The Graduate (Il laureato) (Columbia/Sony Music, 1968)

Premi e riconoscimenti
Grammy Awards
1969 – Registrazione dell’anno (Mrs. Robinson)
1969 – Miglior Interpretazione Pop Contemporaneo di Gruppo Vocale” (Mrs. Robinson)
1969 – Miglior Canzone Originale scritta per un Film (Mrs. Robinson per Il laureato)
1971 – Album dell’Anno (Bridge over Troubled Water)
1971 – Registrazione dell’Anno (Bridge over Troubled Water)
1971 – Canzone dell’Anno (Bridge over Trouble Water)
1971 – Miglior Canzone Contemporanea (Bridge over Trouble Water)
1971 – Miglior Arrangiamento Strumentale con Voci (Bridge over Trouble Water)
1971 – Miglior Ingegneria di Registrazione (Bridge over Troubled Water)
2003 – Grammy Award alla carriera