BLUMHOUSE HORROR COLLECTION: 10 Film in Blu-Ray
Da quando è stata fondata da Jason Blum, nel 2000, La BlumHouse Productions ha realizzato una serie impressionante di film low-budget nel settore dell’Horror e del Thriller in grado di competere con le major sia per incassi che per riconoscimenti. Un cofanetto, contenente ben dieci film realizzati dalla BlumHouse ed assemblato da Universal Pictures Home Entertainment, funzione a meraviglia come cartina tornasole per spiegare l’efficacia di questa proposta cinematografica.
Si tratta di film che si sono trasformati immediatamente in oggetti di ‘Culto’ poco tempo dopo la loro uscita sul grande schermo. Negli ultimi 20 anni (ma con una considerevole ‘accelerazione’ negli ultimi 10) nessuna casa di produzione ha avuto, per il cinema di genere, un’importanza paragonabile a quella della BlumHouse Productions. La casa fondata da Jason Blum è riuscita a scuotere il panorama cinematografico hollywoodiano (e l’ha rivoluzionato), con una formula tanto semplice quanto efficace. Realizzare produzioni di qualità con un budget ridotto al minimo, azzerando in questo modo le possibilità di perdita. Grazie all’indubbio fiuto produttivo e alle sue geniali intuizioni a ‘basso costo’ (spese di produzione abbattute limitando il numero delle location e impiegando attori poco conosciuti), Jason Ferus Blum (nato a Los Angeles il 20 febbraio 1969) si è guadagnato, con buona ragione, l’appellativo di ‘Roger Corman del Terzo Millennio’ assecondando una regola assai semplice: realizzare film che siano fruibili dal grande pubblico ma allo stesso tempo risultino originali e in grado di far riflettere, e al contempo assicurarsi un apprezzabile tornaconto economico. A Jason piace rischiare, il suo sguardo riesce ad andare oltre, permettendogli di scorgere potenzialità enormi lì dove gli altri produttori vedono il ‘vuoto’. Fino al 2007 il suo nome era praticamente sconosciuto. Poi tutto è cambiato grazie a “Paranormal Activity”, uno dei casi in assoluto più eclatanti; film costato 15mila dollari per 10 giorni di riprese e in grado di incassarne oltre 193 milioni al box office mondiale. In pochissimi anni è stato espresso il potenziale di questa nuova formula: dopo il primo “Paranormal Activity” diretto da Oren Peli sono arrivati i capitoli 2, 3 e 4 (13 milioni di dollari il budget complessivo, e quasi 530 i milioni di dollari incassati ‘worldwide’), “Insidious” (1 milione e mezzo di dollari di budget, 97 di incasso), “Insidious Chapter 2” (5 milioni di budget, 162 di incasso), “La notte del giudizio – The Purge” (3 milioni di budget e 99 milioni di $ di incasso), lo spin-off “Paranormal Activity: The Marked Ones” (5 milioni di costo, 91 di incasso) e “Sinister” di Scott Derrickson, che con 3 milioni di budget ha fruttato un incasso di 87,7 milioni di $. Tra gli innumerevoli e variegati film di successo della casa, oltre le saghe di “Paranormal Activity”, “The Purge”, “Sinister” e “Insidious”, segnaliamo pure – così a casaccio – “Glass” di M. Night Shyamalan ===Consulta la Filmografia===, “The Gift – Regali da uno sconosciuto”, ”Auguri per la tua morte”, “Get Out – Scappa” di Jordan Peele (la prima volta che un film Horror è stato candidato all’Oscar come Miglior Film), “Ma”, “L’uomo invisibile”, la saga di “Ouija” (103,6 milioni). Le tematiche sono quelle incentrate su storie di classici film dell’orrore, con case infestate e varchi per l’aldilà; nulla di trascendentale eppure formula efficacissima. Va considerato anche il fatto che Blum si è servito di registi Horror di spicco, amati da un certo tipo di pubblico, come Scott Derrickson (“L’esorcismo di Emily Rose”) e James Wan ===Consulta la Filmografia=== (“Saw – L’enigmista”) su tutti. “Le Streghe Di Salem” (2012), per la regia di Rob Zombie, pseudonimo di Robert Bartleh Cummings, è certamente un ‘must’ dell’Horror contemporaneo; è uno dei lavori più controversi ma anche tra i più affascinanti dell’autore americano dal multiforme ingegno (Rob è anche un affermato cantante rock). Il film, all’epoca, ha scatenato feroci polemiche a causa del suo delirante finale dove si vedono immagini sacre che vengono profanate in un delirante trionfo di psichedelia senza soluzione di continuità. Quando uscì sugli schermi nel 2013 “La Notte Del Giudizio”, diretto da James DeMonaco, suscitò notevole curiosità trasformandosi poi in una saga di successo. Da non dimenticare poi che, al di là di un genere Thriller/Horror che si è prepotentemente radicato nell’immaginario della generazione di spettatori odierni, la BlumHouse è stata produttrice anche di film quali “Whiplash” di Damien Chazelle, del 2014, vincitore di tre Premi Oscar, e di “BlacKkKlansman” di Spike Lee ===Consulta la Filmografia=== ===Consulta la Filmografia=== del 2018. Facendo un passo indietro ricordiamo come, dopo il successo di “Paranormal Activity”, Jason Blum, già produttore esecutivo di Miramax e Paramount Pictures, abbia deciso di puntare tutte le sue carte sul genere Horror; tant’è che dal 2010 ad oggi i film Horror hanno superato i tre quarti dell’intera produzione della BlumHouse, e tutti con un budget inferiore ai 10 milioni di dollari. La scelta di produrre film ‘low-budget’ assicura maggiore libertà creativa a registi e autori. Lo stesso Jason Blum ha dichiarato in un’intervista: «I film a basso budget permettono un lavoro veloce, più fluido e libero, mentre le opere con più alto impegno finanziario, richiedono il lavoro di migliaia di persone; un business che non mi interessa e a cui non mi piacerebbe lavorare. I miei film da incubo però ci abituano alla realtà ed il mio è un modo per sperimentare di più e correre meno rischi». Blum sa bene come funzionano le grandi case di produzione per averlo verificato di persona lavorando per Bob e Harvey Weinstein come produttore esecutivo prima e per la Warner Bros successivamente. Ha studiato bene i meccanismi che accompagnano l’universo produttivo hollywoodiano e ad un certo punto della sua carriera ha deciso di puntare tutto su di un genere, l’Horror, che continua ad attirare molti cineasti, non solo emergenti, ed è da sempre un ideale banco di prova per mettersi in gioco come regista. Un nuovo modo di fare cinema che passa anche attraverso nuovi nomi di registi quali Scott Derrickson, Rob Zombie, James DeMonaco, Mike Flanagan e Jordan Peele. A chi gli chiedeva quale fosse l’autore horror che di più lo avesse ispirato, Blum rispondeva: «Di sicuro Alfred Hitchcock, adoro tutti i suoi film, “Rebecca – La prima moglie” su tutti. È un maestro dello spavento ed ha una classe unica». E Jason è cresciuto studiando religiosamente i film del Maestro inglese del Thriller. A scorrere la lista dei film realizzati in questi vent’anni ce n’è davvero per tutti i gusti (Horror, ‘of course!’): dal ‘mockumentary’ “Unfriended”, ambientato interamente sullo schermo di un MacBook, a “Auguri per la tua morte”, carico di citazioni, passando per le sfumature thriller di “Sinister” o la rivisitazione digitale dei B-Movie di “Upgrade”. Una piccola grande svolta nella politica della casa di produzione è arriva tra 2016 e 2017, quando sono usciti “Split” e “Scappa – Get Out”; il primo utilizzando un regista affermato, ma in cerca di rilancio, come M. Night Shyamalan (“Il sesto senso”, “Unbreakable – Il predestinato”, “The Village”, “Signs”), con un budget di 9 milioni di dollari e solamente un paio di interni come location principali, il secondo diventato un autentico ‘caso’ al Box Office. «È questo il bello del business cinematografico – è sempre Blum a parlare – La maggior parte dei film di successo che abbiamo fatto erano stati rifiutati dalle altre case di produzione. Nessuno voleva fare “The Purge”, che era lì da almeno tre anni. Nessuno voleva “The Gift”, quando era ancora una sceneggiatura intitolata “Weirdo”. Nessuno voleva “Paranormal Activity”, anche se il film era già pronto. La maggior parte dei nostri successi hanno storie del genere». Il segreto del suo successo? Tutto sta nella pianificazione, ha sottolineato il produttore, nel coraggio e nell’assoluta libertà che vede i registi da lui scelti liberi di far quel che vogliono, senza subire alcuna pressione esterna ma una fiducia incondizionata nel progetto da portare avanti. “Split” (2016) di sicuro ha consentito a Shyamalan di rilanciarsi dopo diversi anni di crisi e di insuccessi al botteghino: ha incassato ben 278,5 milioni di dollari e si è aggiudicato diversi premi. Shyamalan ha tratto il soggetto dalla storia vera di William Stanley Milligan, un criminale affetto da disturbo dissociativo dell’identità che negli anni Settanta venne accusato del rapimento e dello stupro di alcune ragazze. La buona riuscita di “Split” è anche merito della magistrale interpretazione di James McAvoy nei panni del protagonista (il ruolo inizialmente era stato pensato per Joaquin Phoenix) e della sua abilità nel calarsi in 23 diverse personalità. Prima di “Split” Shyamalan ha diretto nel 2015 per la BlumHouse “The Visit”, film inquietante, davvero interessante e di buona efficacia, concepito tra ‘mockumentary’ e ‘found footage’: 5 milioni il budget, quasi cento l’incasso. “Scappa – Get Out” (2017), diretto dall’emergente (e praticamente sconosciuto) Jordan Peele, con un budget di 4,5 milioni di dollari, ne ha incassati 255,4 milioni. Ma non solo questo, perché il film ha ottenuto numerosi premi (tra cui quello della Writers Guild of America Award) nei vari festival e, soprattutto, si è aggiudicato un Oscar alla Miglior Sceneggiatura Originale più significative candidature (Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Attore Protagonista). Un ‘caso’ unico visto che era dai tempi de “Il silenzio degli innocenti” (1991) di Jonathan Demme che un film di genere Horror non otteneva riconoscimenti di questo livello. Elemento poi da non sottovalutare è che “Scappa – Get Out” ha ‘significato’ il ritorno ad una critica sociale al razzismo americano sottesa a certo cinema horror low-budget, di cui vogliamo ricordare su tutti il capostipite, il ‘cult’ “La notte dei morti viventi” (1968) di George A. Romero. Jordan Peele è l’astro nascente del cinema Horror; dopo il sorprendente successo con “Scappa – Get Out”, Horror claustrofobico di denuncia sociale, si è confermato con “Noi – Us” del 2019. Fondamentale, poi, nella filosofia imprenditoriale di Jason Blum, trovare registi che in qualche maniera abbiano già operato. Niente ‘sbarbatelli’ esordienti, piuttosto individui che sappiano utilizzare la macchina da presa e che si siano già affacciati sull’universo del grande schermo. Ed è così che sono arrivati James Wan, padre di “Saw” e qui regista di “Insidious”, Scott Derrickson, regista di “Sinister” ma in precedenza visto all’opera con “L’Esorcismo di Emily Rose”, Scott Stewart, regista di “Dark Skies” già artefice di “Legion” “e Priest”, ed infine James DeMonaco, regista di “The Purge” nel 2009 (“Staten Island”). Unica fortunata eccezione proprio Oren Peli, che è stato debuttante assoluto con “Paranormal Activity”; ma nel suo caso l’investimento è stato talmente ridotto da poter ‘rischiare’. Un approccio identico Blum lo ha intrapreso con gli attori. Come poteva convincere un divo come Ethan Hawke a girare un film come “The Purge”, costato una manciata di milioni? Semplice, cedendogli quote sugli incassi; se la pellicola guadagna, l’attore avrà uno straordinario rientro economico, altrimenti avrà lavorato quasi gratuitamente. Ma non di solo Horror vive (e si è affermata) la BlumHouse Productions, perché la casa ha realizzato pure un film come “Whiplash” nel 2014, film lontano dal genere di riferimento e diretto da Damien Chazelle (quello di “La La Land”, per intenderci), che si è aggiudicato 3 premi Oscar. “Whiplash”, nel raccontare lo strano rapporto tra Andrew, giovane batterista jazz, e il suo maestro Terence Fletcher, è in effetti un dramma nel quale l’abnegazione, la determinazione nel conseguire i propri sogni, è l’unica cosa che conta. Con soli 3 milioni di budget ne ha incassati ben 48 al botteghini. Jason Blum – tra i meriti che gli vanno ascritti –, oltre ad aver dare vita ad alcuni franchise di successo (nati dalle produzioni originali di “Paranormal Activity”, “Sinister” e “La notte del giudizio”), ha riportato in cima al Box Office non solo M. Night Shyamalan (con i già citati “The Visit”, “Split”) ma anche Spike Lee con “BlackKklansman” del 2018. E quali siano i piani futuri della BlumHouse, tenendo peraltro in debita considerazione le limitazioni imposte dall’emergenza Covid-19, è sempre il ‘Deus Ex Machina’, Jason Blum, a indicarceli: « Mantenere la nostra rotta e realizzare opere fantastiche. I nostri film sono molto diversi ora rispetto a quattro anni fa e quattro anni fa erano molto diversi da come erano otto anni fa. Quindi non credo che mantenendo non tanto la rotta in senso creativo, quanto piuttosto da un punto di vista del genere, spingendo le cose al limite, rendendole fiche, fantastiche e spaventose, sarà più apprezzato nel giro di due anni invece che prima, perché ci saranno meno film in circolazione. […] In periodi di crisi o difficili, come quelli che stiamo vivendo, un film Horror può costituire, paradossalmente, la scelta migliore: il nostro mondo sembra andare in pezzi, ma non sarà mai tremendo come quello che succede sullo schermo. In qualche modo queste pellicole sembrano dirci: per te c’è ancora speranza». Tra i progetti futuri, stando a quanto riportato dall’informatissimo Hollywood Reporter, pare che BlumHouse e Universal abbiano unito le proprie forze per realizzare un film (ovviamente) a basso budget assecondando le norme anti-Covid; tra set limitati, troupe e attrezzatura raccolte in strutture circoscritte e crew ridotta al minimo (sindacale) necessario. Da dire che c’è molta curiosità intorno a questo progetto.
TECNICA
È davvero succulento il cofanetto “BlumHouse Horror Collection” assemblato dalla Universal Pictures contenente dieci significativi film tra quelli realizzati dalla casa fondata da Jason Blum tra il 2013 e il 2019. Il prodotto si presenta con un packaging in case multiplo nel tradizionale colore blu, essenziale ma sufficientemente accattivante. All’interno i dieci blu-ray ognuno dei quali raffigurante il film cui si riferisce ed ognuno con una qualità tecnica più che soddisfacente. I titoli contenuti sono: “La notte del giudizio” (2013) di James DeMonaco, il film che ha dato avvio all’omonima saga cinematografica incentrata su ben tre sequel; “Ouija” (2014) di Stiles White, un Horror sulle sedute spiritiche a cui è collegato il prequel, “Ouija – L’origine del male” (2016) di Mike Flanagan; “Il ragazzo della porta accanto” (2015) di Rob Cohen, un Thriller erotico con Jennifer Lopez nel ruolo di una donna separata che cede alle avances di un ragazzo molto più giovane che diventerà la sua ombra; “Unfriended” (2015) di Levan Gabriadze, riflesso dell’era moderna il cui la vita reale si fonde a quella digitale con conseguenze terribili; “The Visit” (2015) di M. Night Shyamalan, Thriller orrorifico in cui due fratelli dovranno trascorrere una settimana dai nonni che all’inizio si dimostrano molto affettuosi; “Split” (2017) di M. Night Shyamalan, un film sul disturbo dissociativo dell’identità interpretato da James McAvoy; ricodiamo che “Split” fa parte di una trilogia in cui sono presenti “Unbreakable – Il predestinato” (2000) e “Glass” (2019); “Scappa – Get Out” di Jordan Peele, un Thriller horror sul razzismo; “Auguri per la tua morte” (2017) di Christopher Landon, dove la protagonista è una studentessa che, per cercare di smascherare il suo killer, rivivrà sempre lo stesso giorno della sua morte; “Obbligo o verità” (2018) di Jeff Wadlow, film in cui lo spensierato passatempo ‘obbligo o verità’ si trasformerà in un incubo per un gruppo di ragazzi; “Ma” (2019) di Tate Taylor è invece un Thriller interpretato da Octavia Spencer nel ruolo di una donna che riuscirà a conquistare la fiducia di un gruppo di ragazzi per poi mettere in atto un piano diabolico. La qualità tecnica è più che soddisfacente. Per quanto riguarda il video si parla di una qualità a 1080 HD Widescreen 2.40:1 per tutti i film tranne che per “Ouija: L’Origine del Male” e “Split”, dove è di 1080p HD Widescreen 1.85:1, e “Unfriended”, a 1080p HD 16:9 1.78:1. Per quanto riguarda il contesto Audio abbiamo le stesse tre tracce per ciascun film: Inglese DTS-HD Master Audio in 5.1, Italiano, Francese Digital Sourround in 5.1. Svariati Contenuti Speciali inseriti in ognuno dei dischi prevedono ‘Making Of’, Scene Tagliate, Finali Alternativi, Commenti al Film e molto altro ancora.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione della Universal Pictures Home Entertainment)
BLUMHOUSE HORROR COLLECTION
BlumHouse Horror Collection (10 Film)
Film inclusi:
– La notte del giudizio (The Purge), 2013, James DeMonaco
– Ouija (id.), 2014, Stiles White
– Il ragazzo della porta accanto (The Boy Next Door), 2015, Rob Cohen
– Unfriended (id.), 2014, Levan Gabriadze
– The Visit (id.), 2015, M. Night Shyamalan
– Split (id.), 2016, M. Night Shyamalan
– Scappa – Get Out (Get Out), 2017, Jordan Peele
– Auguri per la tua morte (Happy Death Day), 2017, Christopher Landon
– Obbligo o verità (Truth or Dare), 2018, Jeff Wadlow
– Ma (id.), 2019, Tate Taylor
Distributore: Universal Pictures Home Entertainment
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