BARRY WHITE: L’ANIMA NERA DEGLI ANNI SETTANTA IN… ‘WHITE’!
Una delle figure più rappresentative della musica nera di ogni tempo, Barry White, imperatore della Disco e voce soul come poche, una ‘leggenda‘ della musica leggera americana, se ne andava il 4 luglio di dieci anni fa, nel 2003, all’età di 58 anni.
Era stato ricoverato diversi mesi prima all’ospedale Cedar Sinai di Los Angeles per una grave forma di insufficienza renale ed era in attesa di un trapianto di rene. Poi in maggio White era stato colpito da un ictus che gli aveva paralizzato la parte destra del corpo e compromesso la facoltà della parola. Aveva avuto due mogli e nove figli. Di Barry White tutti ricordiamo l’immensa mole e la voce baritonale e accattivante (con pochi eguali nell’ambito musicale) che sussurrava parole d’amore in “Your’re the First, the Last, My Everything”, la canzone che nel 1974 lo rese popolare in tutto il mondo. La sua calda e vellutata voce di basso, su testi pieni di seduzione, quasi ‘narrati’ su eleganti arrangiamenti orchestrali, aveva un timbro che conquistava il consenso del pubblico soprattutto femminile; si narra che ai suoi concerti le ragazze gli lanciassero sul palco la loro biancheria intima. Anni fa una statistica affermava che la sua musica era la più ascoltata nelle camere da letto, ma lui non se la prese. Icona della Disco Music, ne è unanimemente considerato l’inventore. Nella sua lunga carriera è sempre rimasto fedele al genere d’intrattenimento sofisticato (soul e rhythm & blues in versione ‘orchestrale’), la musica – come egli stesso diceva – ‘che sgorga dal cuore’, quella che all’inizio degli anni Settanta gli aveva consentito di conseguire il grande successo internazionale. La ‘Disco’ non è solo un genere musicale caratterizzato da un ritmo più deciso (ha un range ritmico che oscilla da 108 a 126 bpm) e da battute più sostenute rispetto al tipico sound targato Motown in voga nella seconda metà dei Sessanta; è un modo di vivere, un inno alla gioia ed all’allegria che si manifesta attraverso la liberazione del proprio corpo, una moda che permette di distinguersi nella massa, una fede nel ballo e nella possibilità che esso offre di comunicare con l’altro sesso, ed anche un modo di evadere dalla realtà dei ’70. Barry ha impresso un svolta decisa alla musica nera che all’inizio dei Settanta si trovava in una profonda fase involutiva con largo anticipo rispetto al fenomeno dettato da “La febbre del sabato sera”; non è stato solo un grande compositore ma anche un raffinato arrangiatore dal tocco geniale che tutti quelli che hanno composto ‘musica da ballo’ hanno preso a modello. Nascevano infatti all’epoca le discoteche, locali per un pubblico giovane, dove veniva accantonata la musica dal vivo per lasciare spazio ai disc-jockey. Sull’onda del grande interesse che suscitò nel pubblico questa nuova moda, anche musicisti e cantanti furono attirati da quel pianeta inesplorato e per alcuni di loro la fortuna ed i soldi non tardarono ad arrivare. Nella musica di Barry White c’era un invito a ballare, c’era il ‘black touch’ di gente come Isaac Hayes e Curtis Mayfield, ma anche il ‘pop’ di Burt Bacharach e James Last, chitarre funky, violini alla Philadelphia Sound, una voce cavernosa che sembra anticipare i rap degli Ottanta, il tutto mixato in un ‘soul sinfonico’ di ammirevole fattura, sostenuto da una forte base ritmica e da ariose melodie: qualcuno la definì ‘Sophistisoul’ ma molto più semplicemente… era nata la Disco Music! Per 5 anni (’74-’79) l’artista ha dettato legge nei gusti del pubblico e nelle classifiche e pur popolarissimo, aveva dovuto attendere fino al 2000 per vincere un Grammy, l’Oscar della musica, con l’album “Staying Power”. Nelle vesti di cantante, autore, musicista, compositore, direttore d’orchestra, arrangiatore, produttore riuscì a sfruttare al massimo un momento che forse sapeva non sarebbe durato più di tanto: nel solo 1974 furono ben sette gli album a lui riconducibili, o come titolare o come ispiratore della Love Unlimited Orchestra o del trio vocale Love Unlimited. Alla fine dell’anno successivo erano già una dozzina, tutti di grande successo. Brani come “I’m Gonna Love You Just A Little More Baby“, “Can’t Get Enough of Your Love Babe“, sono entrati nell’immaginario collettivo fino a rappresentare in maniera indelebile un’epoca… Il suo ultimo grande hit è del ’78, la cover di “Just the Way You Are” di Billy Joel, ma terminata l’indigestione disco, White continuò, con alterne fortune, la propria carriera realizzando album che non avrebbero più conosciuto un successo immenso ma che avrebbero sempre avuto l’inconfondibile marchio di fabbrica della sua voce profonda e della sua classe musicale. «Il mio è stato sempre un messaggio d’amore – aveva dichiarato in tempi recenti – e tale resterà perché per me è il tema più importante al mondo. Qualcuno dice che dovrei fare anche canzoni impegnate, che affrontino i problemi del mondo. Ma ci sono già grandi artisti che lo hanno fatto, da Bob Dylan ai Beatles. Se lo facessi io, non sono sicuro che sarebbe un successo». Lui stesso si autodefiniva Maestro d’amore: «Io – diceva – parlo d’amore, di sentimenti, di coccole, tento di comunicare con il lato amorevole dell’uomo». Che fosse amato e rispettato da tutto il mondo dello spettacolo (era apparso anche in alcuni episodi del cartone animato “The Simpsons”) lo conferma l’episodio che ha visto i Simply Red dedicargli un concerto il giorno dopo la notizia della sua morte; «Ieri sera quando ho saputo la notizia della morte di Barry White ho pianto tantissimo – ebbe a dire il leader del gruppo, Mick Hucknall -: è stata una perdita grave per la musica di tutto il mondo. Per questo abbiamo pensato di dedicargli non solo una canzone ma tutto il concerto».
La carriera artistica
Eugene Barry White nasce il 12 settembre del 1944 a Galveston nel Texas. La famiglia si trasferisce pochi anni dopo la sua nascita Los Angeles. All’età di 15 anni finisce in carcere per un furto, ma poi scopre il suo interesse per la musica e la sua vita cambia, comincia a guadagnarsi da vivere suonando il pianoforte nei locali della metropoli californiana. Forma la sua prima band di R&B, gli Upfronts, con alcuni compagni di scuola e produce il primo singolo della sua carriera, “Little Girl” nel 1960; suona poi con gli Atlantics e i Majestics diventando infine arrangiatore col nome di Barry Lee. Il fatto curioso è che inizialmente Barry non si considera un buon cantante per via della sua voce assai particolare e si dedica principalmente alla produzione e alla composizione. Smette quindi di cantare e lavora dietro le quinte per varie etichette di Los Angeles nella seconda metà degli anni 60; inizia a scrivere le prime canzoni: per i Versailles che sarebbero diventati i 5th Dimension, poi per Viola Wills che incise “Lost Without the Love of My Guy”, per Felice Taylor (“It May Be Winter Outside”, “I’m Under the Influence of Love” e “I Feel Love Coming On”). Tutti brani che lui stesso inciderà più avanti. Nel 1969 c’è la svolta: acquisisce il nome di Barry White e mette al suo fianco le Love Unlimited, trio vocale femminile composto da Diana Taylor, Glodean James (che diventerà sua moglie) e la sorella di lei Linda, ispirandosi un po’ alle Supremes, un po’ al lavoro del prestigioso marchio di fabbrica Holland-Dozier-Holland. Nel 1972 conosce l’arrangiatore Gene Page, che collaborerà nelle sue più importanti produzioni, ed esplode il suo talento musicale. Fonda anche un’orchestra di 40 elementi, la Love Unlimited Orchestra, una delle orchestre più importanti dell’era della Disco, che ha il compito di accompagnare lui e il suo trio, per sé riserva i ruoli di direttore, autore e arrangiatore. Il trio debutta discograficamente con l’album “From a Girl’s Point of View We Give to You” e l’Orchestra firma nel 1973 “Love’s Theme“, un brano strumentale di straordinaria fattura ed un clamoroso successo di vendite: 3 milioni di copie vendute solo negli USA. Un pezzo (inciso in versione vocale dalle Love Unlimited alcuni mesi prima) che definirlo ballabile secondo i canoni attuali sembra eccessivo, ma davvero la Disco è nata così, con toni soft, seguendo un ritmo leggero ma irresistibile. La lista di musicisti che troveranno posto nell’Orchestra di White è nutrita e di altissimo livello: Ray Parker Jr. (poi con i Raydio, autore con Barry di “You See the Trouble With Me”), Nathan East, Wah Wah Watson (meglio noto in seguito come Johnny Guitar), David T. Walker, Dean Parks, Don Peake, Wilton Felder dei Crusaders, Lee Ritenour, Gene Page, Ed Greene, Gary Coleman etc. ‘The Maestro’ (o ‘The Love Man’ gli appellativi più ricorrenti) ancora lavora nell’ombra, ma un provino contenente tre brani cantati da lui finisce nelle mani di Larry Nunes della 20th Century Records che lo convince ad incidere il suo primo album. “White Heat” è il titolo che vuol dargli Barry, invede esce come “I’ve Got So Much to Give” e contiene il primo singolo ufficiale, “I’m Gonna Love You Just a Little More Baby”. E l’altro hit “Walking In the Rain With the One I Love”; qualunque sia stato il percorso, la Love Unlimited, con questo brano, sancisce una tappa fondamentale nell’evoluzione della Disco, segnando l’inizio della separazione della black music dalla forma più tradizionale e naturale: il soul anni ’60! Molti altri brani finiscono in classifica, tutti sempre con titolo lunghissimo come “I’m Gonna Love You Just A Little More Baby”. Nel 1974 pubblica “Can’t Get Enough” contenente due straordinari singoli: “Can’t Get Enough of Your Love Babe” e “Your’re the First, the Last, My Everything”, destinati a diventare dei classici da club programmati ancora oggi. Negli anni successivi gode di una grande popolarità, con l’indiscusso predominio su un genere che va rapidamente affermandosi nei gusti della gente. Egli stesso si preoccupa di spiegare personalmente che l’unico fine della sua musica ‘consiste nel traversare le linee razziali e le differenze sessuali’. Barry White è uno dei pochi artisti a sopravvivere alla fine della Disco; discograficamente, pur essendo attivo fino all’ultimo, anche con rinomate collaborazioni come Chaka Khan, Lisa Stansfield (nel ’99 pubblica “The Longer We Make Love” con la partecipazione delle due interpreti), Puff Daddy; un ritorno in auge nel 1994 con “Practice What You Preach” e un duetto con Tina Turner (“In Your Wildest Dreams“), non ripete i successi degli anni 70, ma le sue esibizioni sono sempre richiestissime e, come lui stesso ammette, ha sempre preferito le session live a quelle da studio, continuando a cavalcare la formula dove melodie pop-soul vengono proposte nel contrasto fra la soavità dell’orchestra d’archi e dei cori e la sua voce profonda e sensuale. Nel 2001 partecipa al ‘Pavarotti &Friends’ e duetta con il tenore in nel suo più celebre brano, “Your’re the First, the Last, My Everything”. Nella sua lunga carriera ha ricevuto 20 dischi d’oro e 10 dischi di platino per i singoli – 106 dischi d’oro e 41 di platino per gli album, vendendo complessivamente 110 milioni di dischi.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
DISCOGRAFIA:
Album:
BARRY WHITE:
1973 I’ve Got So Much to Give (20th Century)
1973 Stone Gon’ (20th Century)
1974 Can’t Get Enough (20th Century)
1974 Rhapsody in White (20th Century)
1974 Together Brothers (Mercury)
1975 Just Another Way to Say I Love You (20th Century)
1975 Barry White’s Greatest Hits (20th Century)
1976 Let the Music Play (20th Century)
1976 Is This Whatcha Wont? (20th Century)
1977 Barry White Sings for Someone You Love (20th Century)
1978 Barry White the Man (20th Century)
1979 The Message Is Love (Priority)
1979 Super Movie Themes: Just a Little Bit… (20th Century)
1979 I Love to Sing the Songs I Sing (20th Century)
1980 Sheet Music (Unlimited Gold)
1980 Barry White’s Greatest Hits, vol. 2 (20th Century)
1980 Sheet Music (Priority)
1981 Beware! (Epic)
1981 Barry & Glodean (Priority)
1981 Let Em Dance (Priority)
1982 Change (Priority)
1983 Dedicated (Priority)
1987 The Right Night & Barry White (A&M)
1989 The Man Is Back! (A&M)
1991 Put Me in Your Mix (A&M)
1992 Just For You – Box 3-CD (Casablanca)
1994 The Icon Is Love (A&M)
1994 All-Time Greatest Hits (Mercury)
1995 Under the Influence of Love (Prime Cuts)
1996 Back to Back (Excelsior)
1999 Staying Power (Private Music)
2000 The Ultimate Collection (Universal)
LOVE UNLIMITED ORCHESTRA:
1974 Together Brothers (20th Century)
1974 Rhapsody in White (20th Century)
1974 White Gold (20th Century)
1975 Music Maestro Please (20th Century)
1976 My Sweet Summer Suite (20th Century)
1978 My Musical Bouquet (20th Century)
1981 Let ‘Em Dance (Priority)
1983 Rise (Priority)
1995 The Best of the Love Unlimited Orchestra (Mercury)
LOVE UNLIMITED:1972 Love Unlimited (UNI)
1972 From a Girl’s Point of View We Give You… (Varese)
1973 Under the Influence Of… (20th Century)
1974 In Heat (20th Century)
1977 He’s All I’ve Got (Priority)
1979 Love Is Back (Priority)
1997 The Best of Love Unlimited (Polygram)
Singoli:
– I’m Gonna Love You Just a Little More Baby (1973)
– Never, Never Gonna Give You Up (1973)
– Can’t Get Enough For Your Love Babe (1974)
– You’re the First the Last (My Everything) (1974)
– What Am I Gonna Do With You (1975)
– Let The Music Play (1976)
– You See the Trouble With Me (1976)
– It’s Ecstasy When You Lay Down Next To Me (1977)
– Don’t Make Me Wait Too Long (1977)
– Playing Your Game, Baby (1977)
– Your Sweetness Is My Weakness (1978)
– Just the Way You Are (1978)
– Oh What a Night for Dancing (1978)
– Sheet Music (1980)
TESTI:
Can’t Get Enough Of Your Love, Babe
(spoken)
I’ve heard people say that
Too much of anything is not good for you, baby
Oh no
But I don’t know about that
There’s many times that we’ve loved
We’ve shared love and made love
It doesn’t seem to me like it’s enough
There’s just not enough of it
There’s just not enough
Oh oh, babe
(sung)
My darling, I can’t get enough of your love babe
Girl, I don’t know, I don’t know why
Can’t get enough of your love babe
Oh, some things I can’t get used to
No matter how I try
Just like the more you give, the more I want
And baby, that’s no lie
Oh no, babe
Tell me, what can I say?
What am I gonna do?
How should I feel when everything is you?
What kind of love is this that you’re givin’ me?
Is it in your kiss or just because you’re sweet?
Girl, all I know is every time you’re here
I feel the change
Somethin’ moves
I scream your name
Do whatcha got to do (?)
Darling, I can’t get enough of your love babe
Girl, I don’t know, I don’t know, I don’t know why
I can’t get enough of your love babe
Oh no, babe
Girl, if I could only make you see
And make you understand
Girl, your love for me is all I need
And more than I can stand
Oh well, babe
How can I explain all the things I feel?
You’ve given me so much
Girl, you’re so unreal
Still I keep loving you
More and more each time
Girl, what am I gonna do
Because you blow my mind
I get the same old feelin’ every time you’re here
I feel the change
Somethin’ moves
I scream your name
Do whatcha got to do (?)
Darling, I can’t get enough of your love babe
Oh no, babe
(spoken)
Baby, let me take all of my life to find you
But you can believe it’s gonna take the rest of my life to keep you
(sung)
Oh no, babe
My darling, I can’t get enough of your love babe
Yeah, I don’t know, I don’t know, I don’t know why
Can’t get enough of your love babe
Oh my darling, I can’t get enough of your love babe
Oh babe
I don’t know, I don’t know, I don’t know why
I can’t get enough of your love babe
Oh babe
You’re The First, My Last, My Everything
WE GOT IT TOGETHER DID’NT WE
NOBODY BUT YOU AND ME
WE GOT IT TOGETHER BABY
MY FIRST, MY LAST, MY EVERYTHING
AND THE ANSWER TO ALL MY DREAMS
YOU’RE MY SUN, MY MOON, MY GUIDING STAR
MY KIND OF WONDERFUL, THAT’S WHAT YOU ARE
I KNOW THERE’S ONLY, ONLY ONE LIKE YOU
THERES NO WAY THEY COULD HAVE MADE TWO
YOU’RE YOU’RE ALL I’M LIVING FOR
YOUR LOVE I’LL KEEP FOR EVERMORE,
YOU’RE THE FIRST MY LAST MY EVERYTHING
IN YOU I’VE FOUND SO MANY THINGS
A LOVE SO NEW ONLY YOU COULD BRING
CAN’T YOU SEE IF YOU,
YOU’LL MAKE ME FEEL THIS WAY
YOU’RE LIKE A FIRST MORNING DEW ON A BRAND NEW DAY
I SEE SO MANY WAYS THAT I CAN LOVE YOU
TILL THE DAY I DIE……..
YOU’RE MY REALITY YET I’M LOST IN A DREAM
YOU’RE THE FIRST MY LAST MY EVERYTHING
*** INSTRUMENTAL ***
I KNOW THERE’S ONLY, ONLY ONE LIKE YOU
THERES NO WAY THEY COULD HAVE MADE TWO
GIRL YOU’RE MY REALITY
BUT I’M LOST IN A DREAM
YOU’RE THE FIRST YOU’RE THE LAST MY EVERYTHING
Let The Music Play
One ticket, please
Lord have mercy, everybody’s there
Hey, what’s goin’ on man, yeah
She’s at home, yeah, she’s at home
Yeah, she’s at home
Let the music play
I just wanna dance the night away
Here, right here, right here is where I’m gonna stay
All night long, ooh, ooh, ooh, ooh, ooh, wee
Let the music play on
Just until I feel this misery is gone
Movin’, kickin’, groovin’, keep the music strong
On and on and on and on and on and on and on and on and on and on and on and on and on and on
I’m out here dancin’ and still, huh
I can’t erase the things I feel
The tender love we used to share
See, it’s like it’s no longer there
I’ve got to hide what’s killin’ me inside
Let the music play
I just want to dance the night away
Here, right here, right here is where I’m gonna stay
All night long, ooh, ooh, ooh, ooh
Let the music play on
Just until I feel this misery is gone
Ah, movin’, kickin’, groovin’, keep the music strong
Ah, let it play on and on, let it play on and on and on and on and on and on, play on, and on, play
I think I’m gonna be alright, ha, ha, ha
If I can make it through the night, oh, Lord
I’ll just pretend she’s here with me
I’ll close my eyes, her face I’ll see
I know it’s make believe, but it’s the only hope for me
Let the music play
I just wanna dance the night away
Ah, here, right here is where I’m gonna stay
All night long, ooh, ooh, ooh, wee
Let the music play on
Just until I feel this misery is gone
Movin’, kickin’, groovin’, keep the music strong
Let it play on, let it play on, let it play on, please, let it play on, let it play on