Libri

ATLANTE ROCK di Ezio Guaitamacchi

 

 

 

 

 

 

C’è un turismo di massa, quello che porta nelle città più belle del mondo, nelle città d’Arte o nei luoghi misteriosi, remoti ed affascinanti del Pianeta, e c’è un turismo – lo definirei dell’anima -, che spinge il viaggiatore sulle strade del Mito; Mito che può assumere aspetti e significati diversi da viaggiatore a viaggiatore.


Per qualsiasi appassionato di Rock i luoghi deputati diventano quelli nei quali per qualche verso si è consumato un pezzo di mitologia cultural-musicale del passato. Su queste strade – è proprio il caso di dirlo – si pone il libro “Atlante Rock” (sottotitolo “Viaggio nei luoghi della musica”) scritto dal giornalista Ezio Guaitamacchi, il quale prima d’essere un valente conoscitore dell’universo Rock e Dintorni, è un appassionato cultore della Mitologia che ruota intorno ai fatti, alle immagini e ai luoghi della musica giovane; un eufemismo dare del ‘giovane’ ad una musica che ha superato oramai la sessantina, ma è definizione che calza a pennello allo spirito di chi l’ha vissuta intensamente negli anni cruciali Cinquanta, Sessanta e Settanta, principalmente, e oltre, e che ancora si sente ben vivo. Guaitamacchi è critico musicale tra i più conosciuti del nostro paese, ha diretto diverse riviste specializzate, ma è anche conduttore radiotelevisivo (dirige la JAM TV), scrittore (autore di numerosi saggi sul Rock tra i quali “100 dischi ideali per capire il rock” per Editori Riuniti, “Rock Files. 500 storie che hanno fatto storia” per Arcana e “Storia del rock” per Hoepli), musicista, docente e giramondo per passione da quarant’anni a questa parte. I luoghi che Ezio racconta nel suo ‘atlante’ sono quelli che la storia del rock ci ha tramandato come più o meno esplicativi di momenti e aneddoti significativi e indimenticabili, per chi magari ha ricordi emozionanti legati a quei posti (e agli eventi che vi sono stati vissuti) o ha avuto la fortuna di recarsi là per rievocare e ricomporre le suggestioni di cui sono pregni e di cui sono stati oggetto. Il giornalista ha inanellato oltre 150 viaggi nei luoghi che hanno ‘visto’ edificarsi la storia della musica e per il suo testo ha elaborato circa trenta itinerari che ci conducono tra Europa e Stati Uniti nei posti in cui si sono consumati movimenti, leggende, concerti, registrazioni, e quant’altro. Nella prefazione Ezio scrive all’inizio: «Una volta Agatha Christie disse: “I soldi che ho speso meglio nella mia vita sono stati quelli per i viaggi”. Thomas Gilcovich le fece eco dichiarando che “travel is the only thing you buy that makes you richer” (un viaggio è l’unica cosa che compri e che ti rende più ricco). […] Molti dei miei circa centocinquanta viaggi, vorrei dire quasi tutti, sono stati ispirati dalla musica», e ancora: «Poi, un giorno, mentre mi trovavo a Olympia, capitale del Washington State nonché rinomata college town nei pressi di Seattle, qualcuno mi disse: “Se vuoi capire la musica dei Nirvana, vai ad Aberdeen”. Gli ho dato retta, ci sono andato ed ho capito. E, da quel momento, semmai ce ne fosse stato bisogno, mi sono definitivamente convinto che anche il viaggio rock ha le stesse caratteristiche di un viaggio, per così dire, normale: se vuoi comprendere a fondo luoghi, culture, popolazioni, usi, costumi e musiche devi conoscerli da vicino. A tanti anni di distanza, in questa pur comodissima era 2.0 in cui pensiamo che tutto sia raggiungibile con un solo click, io mi emoziono ancora all’idea di andare ad assistere ad un concerto alla Royal Albert Hall, visitare gli studi di Abbey Road, posare di fianco alla statua di Stevie Ray Vaughan a Austin o a quella di Louis Armstrong a New Orleans. Ma anche semplicemente alla sola idea di partire perché, come sosteneva Albert Einstein, “il bello del viaggio è andare, non arrivare”». I sei capitoli in cui è suddiviso il libro sono “Il diavolo sulle mie tracce”, “L’ultimo treno per Memphis”, “Una grande Mela Rock”, “Sognando la California”, “Born in the USA, il suono della provincia”, “La Terra di Albione”, dai cui titoli è fin troppo facile comprendere quali siano geograficamente, a grandi linee, i luoghi deputati del Mito. Si passa così dalle grandi capitali della musica (Londra e New York, per tutto quello che dagli anni Sessanta in poi hanno rappresentato nella cultura anglosassone sulle due coste dell’Oceano Atlantico), a New Orleans, culla del jazz e di una miriade di pionieri (“A New Orleans la musica è ovunque: la si può ascoltare in qualsiasi momento del giorno e della notte” – Allen Toussaint), a Memphis, la patria di Elvis Presley e della Stax Records di Otis Redding, ovvero del rock bianco e del soul e del R&B nero, a Chicago, metropoli del Blues urbano e Austin capitale del Country, a Dublino, fervido palcoscenico di movimenti innovativi nella musica e nella cultura del tempo. Un viaggio esplorativo che prosegue tra la provincia americana e il nord della Gran Bretagna, in quel di Liverpool dove ha avuto inizio l’avventura impareggiabile dei Beatles. Si passano in rassegna locali, studi di registrazione, negozi di dischi epocali, alcuni hotel rimasti saldi nell’immaginario collettivo, gli spazi all’aperto dei grandi festival Pop-Rock, le abitazioni dei grandi artisti scomparsi divenute mete di pellegrinaggio di centinaia di migliaia di fa, le loro tombe, i posti, le mappe, le lunghe arterie stradali, gli edifici e le strade cittadine cui hanno fatto riferimento titoli e testi di tantissime canzoni, i riferimenti cine-musicali, le statue dedicate ai grandi artisti, i termini gergali utilizzati in determinati luoghi che ci permettono di comprendere meglio il senso di alcuni brani, e poi una lunga serie di piccoli box con riferimento puntuale ai pezzi da ascoltare in relazione a determinate situazioni o località; il tutto corredato da centinaia di foto scattate dallo stesso autore. Prima di addentrasi nei capitoli del libro vengono proposti, sotto il titolo “I Miei Compagni di Viaggio” e dedicati a Guaitamacchi, i contributi a commento di amici quali Manuel Agnelli, Angelo Branduardi, Rossana Casale, Giorgio Conte, Simone Cristicchi, Vittorio De Scalzi, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Alberto Fortis, Ricky Gianco, Cristiano Godano, Andrea Mirò, Pietruccio Montalbetti, Franco Mussida, Omar Pedrini, Gegè Telesforo e Fabio Treves. Per coloro che sono ‘viaggiatori’ collaudati il libro fungerà da vera e propria guida, mentre se il lettore non sempre potrà essere in grado di andare fisicamente in tutti i posti ‘raccontati’, tappe (in molti casi) fondamentali della storia del rock, un viaggio virtuale in quei luoghi, aiutati dalla fantasia (che li farà muovere nel tempo e nello spazio) e dal proprio credo musicale, renderà comunque più lieve il disappunto. Una lettura avvincente, ricca di particolari curiosi e di scoperte mirabili, da tenere sempre vicino a sé quando si ascolta la musica del cuore.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

ATLANTE ROCK” (Edizioni Hoepli, 2016, pp. 384, € 29,90 – in libreria)

di Ezio Guaitamacchi