ANIME NERE di Francesco Munzi in Blu-Ray
Succede – qualche volta – che un film lieviti nella considerazione di critica e pubblico, lentamente, fermentando come il mosto che si trasforma in vino; in vino sempre più buono col passare del tempo. Ed ecco che “Anime nere”, diretto da Francesco Munzi, che pure aveva immediatamente ottenuto riconoscimenti importanti, è assurto in capo a circa un anno a vero e proprio gioiello della nostra cinematografia odierna. Ed ha folgorato un po’ tutti.
Apprezzato anche dai critici stranieri, “Anime nere” è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel settembre 2014 ed in molti – tra i giornalisti italiani – lo davano per (quasi) sicuro vincitore del Leone d’Oro, o di un qualche altro premio importante, ma la giuria, presieduta dal compositore e musicista Alexandre Desplat, ha poi assegnato il premio più ambito al miglior film a “Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza” di Roy Andersson. Poi, il 12 giugno scorso, come era prevedibile il film di Francesco Munzi è stato il grande protagonista nella notte in cui si assegnavano i David di Donatello 2015 quando, dopo aver ottenuto 16 candidature (praticamente l’en plein, e meglio del film rivale, “Il giovane favoloso” di Mario Martone che di ‘Nomination’ ne ha ricevute 14), si aggiudicava i tre premi più importanti: Miglior Film, Migliore Sceneggiatura e Miglior Regista ed altre sei statuette (tra cui anche quello per il Montaggio e la Musica) a fronte delle 5 ottenute dal film su Giacomo Leopardi. “Anime nere” è uscito negli Stati Uniti con il titolo “Black Souls” ed è stato distribuito pure in Inghilterra. In parte rimanda soprattutto a “Fratelli” di Abel Ferrara, e non solo per associazione tematica. È vero – va detto subito – che tantissimi film e fiction televisive di casa nostra (non ‘di Cosa Nostra’, attenzione!) trattano già da qualche anno di vicende di mafia, camorra e ‘ndrangheta, o di criminalità italiana su larga scala, ma il film del regista romano Francesco Munzi, il suo terzo, ambientato in Calabria in Aspromonte, tratto dal romanzo omonimo di Gioacchino Criaco da Africo, tra suspense, realismo e denuncia sociale, viene raccontato come un ‘Noir’ che può avere (anzi, ha) un indubbio respiro internazionale. Munzi, prima di Anime nere, aveva solo due lungometraggi all’attivo nell’arco di un decennio: l’esordio interessante di “Saimir” del 2004, sulle disavventure di un ragazzo albanese che vive di espedienti in una Roma fondamentalmente ostile, e “Il resto della notte” del 2008, meno riuscito, ambientato in una Torino insicura. In “Anime nere” si narra, su un impianto da tragedia greca e con grande qualità di scrittura, la storia di tre fratelli, i Carbone, Rocco, Luigi e Luciano, cui viene ammazzato il padre contadino, in capo ad una faida locale, quando loro erano ancora piccoli; il primo conduce una vita borghese agiata al Nord a Milano, a capo di un’impresa di costruzioni gestita non proprio in maniera limpida, riciclando soldi sporchi, Luigi, sempre nella capitale lombarda, si è arricchito con il traffico di cocaina, mentre il terzo fratello, il più mite, è rimasto nel paese
di origine, Africo, con moglie e l’irrequieto figlio Leo che vive l’incertezza della sua generazione (e rimprovera al padre di non essere come i suoi fratelli), ad allevare capre, e cercando di mantenersi fuori dalle dinamiche delinquenziali della zona abitata da gente fortemente legata alle tradizioni mafiose. I tre conoscono il responsabile dell’omicidio del padre e quando una notte Leo spara alcuni colpi di fucile sulla saracinesca di un bar di un clan locale Rocco e Luigi scendono al Sud per sistemare (anche) le questioni pendenti, avventurandosi in una spirale di violenza senza ritorno… Uno spaccato di un’Italia conosciuta per le bellezze naturali dei paesaggi selvaggi (tra mare e monti) ma assolutamente sconosciuta (o quasi) sotto il profilo ancestrale delle tradizioni indecifrabili e primitive che vi regnano, delle regole dell’omertà, dell’onore e della vendetta, della cultura delle faide, della mitologia negativa del passato, di gente che sembra appartenere a un altro tempo, della condizione delle donne sottomesse alla famiglia, dell’abbandono di quelle terre dimenticate sancito colpevolmente dallo Stato. È un viaggio all’interno delle complesse ed arcaiche dinamiche di una famiglia malavitosa e di un territorio. Una qualità del film è quella di non sci
volare su stereotipi sulle mafie del sud oramai abusati e consunti, di conservare i toni cupi, a tinte forti e forti contrasti, ma di rivelarsi alfine avvincente, in virtù (anche) di una sceneggiatura formidabile. Il Cinema stesso poi, va ricordato, ha prodotto quasi zero film d’ambientazione calabrese sulla cultura della ‘ndrangheta (qualcosa di De Seta e Gianni Amelio). Gli attori scelti, accanto ai nomi portanti del film (Marco Leonardi, Barbora Bobulova, Fabrizio Ferracane, Peppino Mazzotta ereditato da “Montalbano” e una bravissima Aurora Quattrocchi che avevamo visto in “Nuovomondo” di Emanuele Crialesi del 2006), diretti con grande abilità, sono tutti originari di quel meridione, molte comparse proprio africesi, come fece Francesco Rosi per “Salvatore Giuliano” nel 1962 quando coinvolse nel suo film numerosi abitanti di Castelvetrano e Montelepre, in Sicilia. Lo stesso Munzi, intervistato, dichiarava: « Ero consapevole che stavo per raccontare una vicenda molto forte, una storia famigliare che si spinge verso gli archetipi classici della tragedia su un territorio delicato e che questo avrebbe significato anche tanta fatica produttiva. Ma proprio l’essere riuscito ad entrare in contatto con una realtà fortemente radicata e drammatica mi ha permesso di raggiungere un livello di realismo che è stato la forza del film».
Il trasferimento nell’Alta Definizione assicurata dal Blu-ray (Good Films pubblicato e distribuito da CG Entertainment) restituisce in modo impeccabile un quadro video pulito e ben definito, caratterizzato da una magnifica fotografia (opera di Vladan Radovic) volutamente – per ragioni narrative – cupa e parzialmente sgranata. L’audio conta su un DTS HD Master Audio 5.1 italiano che riproduce fedelmente l’ambience del film in tutti i suoi tratti principali (tra scena, musiche ed effetti sonori) nonostante il corpo principale sia rappresentato da dialoghi; la lingua parlata del luogo, incomprensibile ai più, è stata tradotta nei sottotitoli in italiano. Il comparto dei Contenuti Extra prevede una ventina di minuti di materiali (si sarebbe potuto fare meglio) comprendente un ‘Backstage’, alcune interviste al cast e la presentazione del film allo scorso Festival di Venezia.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione di Good Films/CG Entertainment)
NOTE TECNICHE
Il Film
ANIME NERE
(Anime nere)
Italia/Francia, 2014, 109’
Regia: Francesco Munzi
Cast: Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Barbora Bobulova, Anna Ferruzzo, Giuseppe Fumo, Pasquale Romeo, Vito Facciolla, Aurora Quattrocchi, Paola Lavini.
Informazioni tecniche del Blu-Ray
Aspect ratio: 2,35:1 / HD 1080 24p
Audio: Italiano DTS-HD Master Audio 5.1/2.0
Italiano Dolby Digital 5.1/2.0
Distributore: Good Films/CG Home Video