AFTER EARTH di James Newton Howard
ARTISTA: JAMES NEWTON HOWARD
TITOLO: After Earth
ETICHETTA: Sony Classical
ANNO: 2013
Anche quella instauratasi tra M. Night Shyamalan e James Newton Howard è collaborazione simbiotica musical-cinematografica di spicco. Il sodalizio tra il regista di origine indiana e il compositore è stato inaugurato nel 1999 con “Il sesto senso”, un film che all’epoca (sorprendentemente) sbancò il botteghino rivelando al mondo l’enorme talento di Shyamalan nel campo fantasy-horror. Howard allora aveva un curriculum che già lo collocava nel novero dei compositori più importanti ed affermati della scena statunitense. Sebbene, dopo quattro film folgoranti per Shyamalan (segnati dai film “The Sixth Sense”, “Unbreakable”, “Signs” e “The Village”), le fortune del regista presso le grandi platee siano andate scemando con i successivi lavori (“Lady in the Water”, “E venne il giorno”, “L’ultimo dominatore dell’aria”), al contrario il contributo offerto dal compositore si è sempre mantenuto su livelli ben alti, rispettoso – in armonia con i desideri del regista – nell’aderire consapevolmente ad una definizione più incisiva di caratteri e conflitti narrativi che passasse attraverso il flusso coinvolgente delle immagini, accompagnandole con delicata partecipazione. Senza temi melodici dominanti e senza enfasi nei momenti topici. Fatto è che il regista trova nelle partiture di Howard il giusto ‘pathos’ emotivo per veicolare le idee complesse delle sue narrazioni. La complicità tra i due non viene meno neppure per “After Earth” che però ha il suo principale richiamo mediatico nella presenza di Will Smith (e di suo figlio Jaden) come protagonista e produttore, per una vicenda sci-fi ambientata in un futuro post-apocalittico. Il film purtroppo è stato un flop al botteghino (ha incassato sul territorio americano, significativa cartina tornasole degli esiti commerciali di un film, solo 60 milioni di $ a fronte di un investimento cospicuo di 130), tanti tra i fan hanno voltato le spalle al film e bocciato senza mezzi termini l’invasiva presenza di Will Smith che notoriamente ha anche velleità decisionali nella fase produttiva e realizzativa dei film cui prende parte. L’approccio compositivo di Howard al film non è dissimile da quello adottato per gli altri recenti lavori, facendo leva su un pronunciato utilizzo di orchestrazioni, cori, elementi percussivi: molto poco in linea con le aspirazioni enfatiche da blockbuster, cui avrebbe ambito Smith, e molto più attinente alla cifra stilistica del regista. Howard una volta di più, in sintonia con Shyamalan, ha lavorato sulla definizione dei caratteri (quello interpretato da Smith, e quello di suo figlio, personaggio chiave della narrazione), concedendo una piccola fetta della sua musica alla descrizione dell’action, ma, contrariamente alle abitudini sancite dai lavori del passato, impegna gran parte della sua partitura a rappresentare le atmosfere future della Terra così come sono state concepite dai realizzatori del contesto filmico. Per gli amanti delle raffinatezze sonore sottolineiamo la superba qualità della registrazione. “After Earth” sebbene non entri nel novero degli score più pregevoli di James Newton Howard rimane comunque un notevole esempio di musica ‘alta’ al servizio di cinema concepito per l’ampio intrattenimento.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA